Lo scrittoio abbandonato nel sottoscala

Mia mamma me l'aveva "donato" per liberare spazio e coscienza...
Fa fatica, come me, a gettare via gli oggetti ancora "buoni", solo perchè sono demodè (credo che anche dire demodè sia demodè!)
Io che sono sua degna figlia, all'inizio, per qualche mese, ci ho tenuto sopra il mio primo vecchio computer fisso, poi la vita mi ha suggerito di cambiare casa e così, trasloco dopo trasloco, me lo sono trascinata dietro per ben 3 volte!
Ad ogni nuova casa lo guardavo sconsolata: "Che ne devo fare di te? Di buttarti non ho cuore: sei un regalo di mia mamma... portavi il computer dal quale chattavo con mio marito, quando ancora non immaginavo che ci saremmo sposati... sei carino, ma strisciato, di poco valore, non sei nemmeno fatto di legno, ma di  panforte e truciolare... Che ne faccio di te?"

E ogni volta lo relegavo nei vari sottoscala, a sostenere altri scatoloni, a prendere polvere e buio.

Poi la settimana scorsa l'epifania! Mio marito mi dice: "In quell'angolo del soggiorno ci starebbe proprio bene un porta computer, no?" e come d'incanto si è materializzato nella mia mente, già sbiancato e decorato.

Purtroppo non ho foto intermedie, solo del prima e del dopo.

Come dicevo non è di legno, ma una di quelle imitazioni degli anni sessanta. Il cassettino, comunque, scorre bene.

Ho stuccato alcuni angoli scheggiati e rovinati dal tempo, poi l'ho carteggiato, prima con carta a grana grossa, per incidere lo strato di verniciaccia, poi con quella fina per lisciare.

Dopo averlo spolverato con un panno, ho passato una mano di primer universale e carteggiato di nuovo.

Ho dato, a pennello, 3 o 4 mani di vernice per legno all'acqua, color bianco ghiaccio.


Ho preso le misure e disegnato su carta per cartamodelli la decorazione, l'ho riportata sul pianale  utilizzando la carta carbone (quella che si usava per le macchine da scrivere).
Ho preso parte della vernice bianca avanzata e l'ho colorata con poche goccie di pigmento universale color testa di moro, facendo una tonalità beige scuro.


Con un pennello a punta tonda nr. 4 ho "riempito" di beige la decorazione, ho aspettato che acsiugasse, nel frattempo ho aggiunto ancora pigmento testa di moro e ho fatto le prime ombre, usando solo la punta del pennello tondo 4. Con la poca vernice scura che rimaneva, aggiungendo questa volta qualche goccia di nero, e utilizzando il liner 000, ho dato gli ultimi tocchi di buio.

Infine, utilizzando di nuovo il bianco, sempre col liner, ho dato colpi di luce alla decorazione.


Sono contenta di aver dato una Seconda Chance a questo oggetto, di poco valore in se, ma significativo per me e come spesso accade, con un grande potenziale inespresso!

Tirando le somme:  10 euro di vernice, 5 euro di carta vetrata e un pomeriggio di pittura e relax, in compagnia dei cagnoloni e ascoltando i violini di Mozart. Cosa volere di più dalla vita?


Un  abbraccio.
Idra.

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